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Recruiting su mobile, sul serio???

Sembrerebbe di sì, finalmente ci siamo.

LinkedIn (chi altrimenti??) sta lanciando in maniera massiccia soluzioni connesse alla piattaforma ma in ambito mobile. In particolare, solo negli ultimi 2-3 mesi, mi vengono in mente:

  • La nuova app per cellulari (vedere nei propri store)
  • La nuova app per ipad (bellissima!)
  • Nuove funzionalità per gli utenti, tra cui la possibilità di candidarsi agli annunci di lavoro direttamente on-line dal cellulare con il proprio profilo (carissime generazioni X – Y – Z avete letto bene!)
  • La possibilità, per i clienti aziendali del social network, di accedere al database LinkedIn direttamente attraverso il cellulare grazie a LinkedIn Recruiter Mobile (disponibile in versione app solo per iphone e in versione mobile sugli altri dispositivi)

Esempi, solo esempi. Ma l’innovazione è lì, qualche cosa sta cambiando, l’attività di recruiting non è più passiva, ma proattiva. I recruiter adesso vanno a cercare le persone e lo possono fare ovunque!

Mi rendo conto che sentir parlare bene di LinkedIn da parte mia è alquanto fuori luogo (potrei parlare di LinkedIn per ore senza perdere di entusiasmo, anzi!), quindi cerchiamo di capire in cosa consista l’innovazione senza incensare niente e nessuno.

Il mondo del recruitment negli ultimi 10 anni, ad essere generosi, ha subito una crisi di idee ed un generale livellamento verso il basso nella qualità del lavoro. Questo ovviamente a parare personale, ci tengo a dirlo.

L’ultima grande idea nel settore è stata Monster (e in generale le job board on-line) che altro non sono state se non la digitalizzazione degli annunci sui giornali e delle bacheche fisiche (alcuni esempi di entrambe le categorie ancora stoicamente resistono). Insomma, stiamo parlando di un settore in cui l’innovazione, anche nel metodo e nel processo, è sempre stata piuttosto povera, portando le aziende a vedere questa funzione sempre meno strategica, investendo sempre meno sulla qualità e sulla formazione delle persone (le risorse umane che non investono sulle risorse umane!!!!!!) e puntando sempre di più sull’esternalizzazione di tante, troppe fasi del processo.

E qui arriva LinkedIn. Dialogo tra un me e un ipotetico neofita dello strumento che lavora nell’ambito HR.

ME: “Conosci LinkedIn?”
HR: “Certo, è un grandissimo database, manna per le risorse umane.”
ME: “No, veramente è un social network…”
HR: “sì sì, guarda lì dentro è pieno di professionisti pronti a cambiare lavoro”
ME: “Calma. Mettiamo le cose in ordine. LinkedIn è un social network dove le persone possono esprimere la propria professionalità e poter quindi interagire con il network per diventare più produttivi e di successo. Non è composto solo da professionisti, ma anche da studenti e neo-laureati”
HR: “Vabbè, come vuoi. Comunque è più o meno come Monster, un database e una bacheca annunci”

Questa è la grande innovazione, LinkedIn non è ne’ un database ne’ una bacheca annunci, è un social network per professionisti dove è possibile migliorare la propria traiettoria lavorativa, sia internamente che esternamente alla propria azienda. In questo tentativo di miglioramento le persone possono incappare in opportunità al di fuori del proprio datore di lavoro, ma non è il focus della piattaforma.

E LinkedIn stesso, non pago di aver cambiato COME domanda e offerta di lavoro si incontrarno, ha deciso di cambiare anche il DOVE: spostiamoci quindi sul mobile, cerchiamo di essere migliori professionisti non solo mentre siamo alle nostre scrivanie, ma ovunque.

Sempre ragionando ad alta voce se ogni persona si sforzasse di essere un professionista migliore, sarebbe appetibile dalle aziende che offrirebbero quindi posizioni tali da cambiare l’azienda stessa in meglio, al fine di avere un mondo migliore. So che è un mondo ideale, so che la realtà è diversa, so che è difficile. Però perché non provarci? Ovunque, anche da mobile. Se questa non è innovazione…